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Balestrate, o meglio Sicciara, come centro abitato, fece la sua prima apparizione nella storia nel 1681, cioè nell’anno in cui, su un lato dell’attuale piazzetta S.Anna, Giacomo Santoro, primo subconcessionario di quelle terre, costruì la sua dimora, a cui si accedeva, come oggi, attraverso un arco, sormontato dal suo stemma, tuttora esistente come le mensole del vecchio balcone interno.

Attorno alla piazzetta fece costruire altre abitazioni per dare ricetto e soggiorno ai contadini che, prima di allora, erano costretti, dopo una giornata di lavoro nelle campagne di Balestrate, a rientrare nei paesi limitrofi. Costruì soprattutto, una chiesetta, ancora esistente, ma restaurata nel secolo scorso fin dalle fondamenta, a cui diede il nome di S.Anna, protettrice delle partorienti, che ben si adattava alla nascita del nuovo borgo.

Per costruire case e chiesetta, fu adoperata, in parte, la pietra del caseggiato diroccato dell’antica tonnara dei principi di Fardella di Trapani. Prima di allora, il nome di Balestrate(quantum a litore maris infra terram per jactum balistae protenderit…”) ricavato da un immaginario tiro di balestra, si riferiva ad un antico diritto reale, sancito il 28/06/1307 da Federico II d’Aragona, mentre il nome di Sicciara (derivato dal mare ricco di seppie, in siciliano “Sicce”) comprendeva una parte del territorio, su cui sorse nel 1681 il nuovo borgo.